Costretta a casa perchè in malattia, questi giorni mi sto dedicando alla lettura dei miei blog preferiti, tutti molto interessanti ed istruttivi, ma ho notato alcune discordanze su argomenti comuni, come ad esempio sul modo di estrarre i principi attivi dalle piante. Non c'è da meravigliarsi, in quanto sono proprio tali discordanze a crearci quella curiosità investigativa in grado di darci un quadro generale ed approfondito su determinate argomentazioni. Curiosa per natura, non ho potuto fare a meno di documentarmi su testi scientifici e intervistando addirittura esperti in materia. Un pò per conoscenze personali, un pò per conferme da parte di un farmacista che, gentilmente mi ha anche prestato dei testi sui quali studiare l'argomento, sono giunta alle seguenti conclusioni: Vi sono svariate metodologie per estrarre i principi attivi dalle piante. Tralascio per ovvie ragioni tutte le formule chimiche, fisiche, molecolari e tutto ciò che è puramente calcolo!!!
Nella pagina Gli oli essenziali ho già parlato dei vari modi per estrarre, appunto, gli oli essenziali, ma ricapitoliamo: Questi si estraggono con Distillazione in corrente di vapore ; con la Spremitura a freddo (come per gli agrumati o altri oli di origine vegetale); Con l'Enfleurage; con l'Estrazione con biossido di carbonio o cosiddetti estratti in CO2. Le suddette estrazioni hanno bisogno di apparecchiature particolari che, per ovvie ragioni non tutti possiedono. Per la Distillazione in corrente di vapore si può fare un'eccezione, in quanto non è difficile allestire in casa il proprio "alambicco".
Per quanto riguarda le altre, invece, sono produzioni del tutto industriali!
Poi vi sono le cosiddette "preparazioni casalinghe", semplici da realizzare, in quanto prodotte con materie prime di facile reperibilità. Cercherò di elencarle sinteticamente:
- Gli Estratti: si ricavano dalle piante officinali usando solventi (solitamente alcool etilico per uso alimentare). A seconda del grado di concentrazione del solvente e di acqua nella preparazione finale si distinguono in: estratti liquidi, quando resta il solvente;
estratti molli, quando il solvente viene fatto evaporare parzialmente e si ottiene un composto pastoso;
estratti secchi, quando il solvente viene fatto evaporare totalmente esponendo la miscela a calore (questo tipo di estrazione non può essere fatta in casa, in quanto il procedimento è piuttosto complesso ed anche in questo caso bisognerebbe avere una strumentazione adeguata).
- I macerati glicerici o gemmoderivati: sono miscele che hanno alla base l'utilizzo di tessuti vegetali "meristematici", cioè gemme o germogli (FRESCHI E NON ESSICCATI!!!!), che costituiscono una sorta di tessuto embrionale da cui si svilupperanno tutte le parti della pianta. Per ottenere i preparati, le gemme o germogli vengono triturati, lasciati in alcool per alcuni giorni e poi addizionati di acqua e glicerina. Le proporzioni cambiano a seconda della pianta, ma in linea di massima il rapporto è di 1 parte di pianta e 5 parti di acqua e glicerina in parti uguali, per cui vi è un rapporto di: acqua e glicerina= 1:1; erba=1:10.
- Le Tinture: sono soluzioni generalmente alcoliche, ottenute dalle piante essiccate. Si conservano a lungo se opportunamente protette da luce e fonti di calore. I principi attivi delle tinture possono venire estratti non solo dalla macerazione delle piante in alcool, ma anche da altre sostanze. In base a queste sostanze utilizzate si hanno: enoliti, quando il solvente è il vino; acetoliti, quando il solvente è l'aceto; oleoliti, quando il solvente è l'olio (in questo caso i prodotti ottenuti sono spesso destinati all'uso esterno); meliliti, quando il solvente è il miele.
Data la semplicità della produzione delle tinture, chiunque può produrle per uso personale e per la propria famiglia.
- Le Tinture Madri: sono soluzioni alcoliche ottenute però dalle piante fresche, non essiccate! Il termine "madre" è riferito al fatto che spesso queste tinture costituiscono la base per ottenere altri composti.
- Lo sciroppo: in genere è preparato sciogliendo in 100 g di acqua circa 180 g di zucchero, a cui viene aggiunta e mescolata la "droga" richiesta in quantità determinata (da prediligere sempre la pianta fresca). Un altro metodo di preparazione prevede: 1 litro d'acqua; 100/150 g di "droga" secca o fresca secondo i casi. Lasciar bollire per 12 minuti, far riposare il preparato per 2 giorni. Successivamente colare con un setaccio, spremere il composto e filtrare. Dolcificare con zucchero di canna in quantità di 500 g per litro di liquido.
- L'unguento: la pianta viene fatta bollire nel burro o strutto o lanolina in dosi prestabilite. Il composto viene poi filtrato e lasciato raffreddare. Successivamente viene conservato in recipienti di vetro con chiusura ermetica e posto in luogo riparato dalla luce e dalle fonti di calore.
Degli altri usi e delle piante officinali ve ne parlerò nella seconda parte di questo "capitolo", ora sono troppo stanca e vado a letto.
Vi auguro una stupenda Domenica
Buona notte a tutti
Lalla
Nella pagina Gli oli essenziali ho già parlato dei vari modi per estrarre, appunto, gli oli essenziali, ma ricapitoliamo: Questi si estraggono con Distillazione in corrente di vapore ; con la Spremitura a freddo (come per gli agrumati o altri oli di origine vegetale); Con l'Enfleurage; con l'Estrazione con biossido di carbonio o cosiddetti estratti in CO2. Le suddette estrazioni hanno bisogno di apparecchiature particolari che, per ovvie ragioni non tutti possiedono. Per la Distillazione in corrente di vapore si può fare un'eccezione, in quanto non è difficile allestire in casa il proprio "alambicco".
Per quanto riguarda le altre, invece, sono produzioni del tutto industriali!
Poi vi sono le cosiddette "preparazioni casalinghe", semplici da realizzare, in quanto prodotte con materie prime di facile reperibilità. Cercherò di elencarle sinteticamente:
- Gli Estratti: si ricavano dalle piante officinali usando solventi (solitamente alcool etilico per uso alimentare). A seconda del grado di concentrazione del solvente e di acqua nella preparazione finale si distinguono in: estratti liquidi, quando resta il solvente;
estratti molli, quando il solvente viene fatto evaporare parzialmente e si ottiene un composto pastoso;
estratti secchi, quando il solvente viene fatto evaporare totalmente esponendo la miscela a calore (questo tipo di estrazione non può essere fatta in casa, in quanto il procedimento è piuttosto complesso ed anche in questo caso bisognerebbe avere una strumentazione adeguata).
- I macerati glicerici o gemmoderivati: sono miscele che hanno alla base l'utilizzo di tessuti vegetali "meristematici", cioè gemme o germogli (FRESCHI E NON ESSICCATI!!!!), che costituiscono una sorta di tessuto embrionale da cui si svilupperanno tutte le parti della pianta. Per ottenere i preparati, le gemme o germogli vengono triturati, lasciati in alcool per alcuni giorni e poi addizionati di acqua e glicerina. Le proporzioni cambiano a seconda della pianta, ma in linea di massima il rapporto è di 1 parte di pianta e 5 parti di acqua e glicerina in parti uguali, per cui vi è un rapporto di: acqua e glicerina= 1:1; erba=1:10.
- Le Tinture: sono soluzioni generalmente alcoliche, ottenute dalle piante essiccate. Si conservano a lungo se opportunamente protette da luce e fonti di calore. I principi attivi delle tinture possono venire estratti non solo dalla macerazione delle piante in alcool, ma anche da altre sostanze. In base a queste sostanze utilizzate si hanno: enoliti, quando il solvente è il vino; acetoliti, quando il solvente è l'aceto; oleoliti, quando il solvente è l'olio (in questo caso i prodotti ottenuti sono spesso destinati all'uso esterno); meliliti, quando il solvente è il miele.
Data la semplicità della produzione delle tinture, chiunque può produrle per uso personale e per la propria famiglia.
- Le Tinture Madri: sono soluzioni alcoliche ottenute però dalle piante fresche, non essiccate! Il termine "madre" è riferito al fatto che spesso queste tinture costituiscono la base per ottenere altri composti.
- Lo sciroppo: in genere è preparato sciogliendo in 100 g di acqua circa 180 g di zucchero, a cui viene aggiunta e mescolata la "droga" richiesta in quantità determinata (da prediligere sempre la pianta fresca). Un altro metodo di preparazione prevede: 1 litro d'acqua; 100/150 g di "droga" secca o fresca secondo i casi. Lasciar bollire per 12 minuti, far riposare il preparato per 2 giorni. Successivamente colare con un setaccio, spremere il composto e filtrare. Dolcificare con zucchero di canna in quantità di 500 g per litro di liquido.
- L'unguento: la pianta viene fatta bollire nel burro o strutto o lanolina in dosi prestabilite. Il composto viene poi filtrato e lasciato raffreddare. Successivamente viene conservato in recipienti di vetro con chiusura ermetica e posto in luogo riparato dalla luce e dalle fonti di calore.
Degli altri usi e delle piante officinali ve ne parlerò nella seconda parte di questo "capitolo", ora sono troppo stanca e vado a letto.
Vi auguro una stupenda Domenica
Buona notte a tutti
Lalla
Ciao Lalla,scusa ma posso saperne di più sui macerati glicerici?per es.in quanto alcool?e per quanti gg?e cosa faccio, l'alcool poi lo butto o aggiungo ad esso la glicerina?Perdonami per tutte queste domande ma era tanto che volevo macerare la calendula ma spulciando tra i vari siti nn sono ancora riuscita a scoprire il procedimento esatto;alcuni siti dicono di macerare solo in alcool ma volendo ottenere una crema x il viso per pelli delicate nn credo che l'alcool sia indicato.Scusami di nuovo.Spero in una tua risposta anche perchè il momento della calendula fresca è adesso...Grazie
RispondiEliminaP.S.:Mi accorgo ora di averti dato del tu,mi è venuto naturale e data l'ora nn mi va di riscrivere tutto. Spero tu nn me ne voglia ma leggendoti da un pò di tempo ti sento come se ti conoscwessi...;)
Raffaella
Ciao Raffaella
RispondiEliminainnanzitutto non preoccuparti per avermi dato del tu perchè non mi piace che mi si dia del lei in quanto mi fa sentire distante :-)
Passando ora alla calendula, con i suoi meravigliosi fiori puoi prepararti subito un oleolito: 200 g di fiori in 1 l di olio d'oliva o un olio di tuo gradimento; fai macerare il tutto per 30 giorni esponendo il contenitore al sole per qualche ora al giorno e scuotendo quotidianamente.
L'estratto idroglicerinato lo puoi preparare così: 10 g di petali freschi, 50 g di acqua distillata e 50 g di glicerina in un barattolino che terrai al riparo dalla luce e dal calore; fai macerare per 10 giorni e poi filtri strizzando bene la pianta.
La Tintura madre invece la prepari così: 10 g di petali di calendula freschi e 100 g di alcool a 55°, fai macerare al buio per 7/10 giorni e filtri. Quest'ultima è molto utile come disinfettante al posto del normale alcool rosa.
Poi un'altra cosa carina da preparare con la calendula è certamente il centrifugato/frullato che potrai conservare o con l'aggiunta di un conservante oppure semplicemente congelandolo.
In ogni caso se ti ritrovi in casa un bel pò di calendula la puoi sempre essiccare per poterla usare all'occorrenza....per preparare magari un infuso da bere o da utilizzare come fase acquosa nelle tue creme.
Insomma con la calendula puoi davvero approntare qualsiasi tipo di preparato poichè in casa non deve mai mancare :-)
Spero di averti dato delle dritte giuste.
Buon lavoro e...un bacione
Lalla
Ciao Lalla, mi sto appassionando adesso a queste pratiche naturali per cercare di avere una vita un po più verde.
RispondiEliminaTi chiedevo gentilmente se potevi indicarmi la bibliografia che ti ha fatto diventare così tanto brava. Così magari anche io posso iniziare questo lungo percorso con tante cose belle da scoprire.
Ti ringrazio davvero tanto e mi scuso se da qualche parte tu abbia già risposto ad una domanda simile.
Lorena
Ciao Lorena
RispondiEliminamandami una mail privata che poi ti rispondo con un elenco dei miei testi preferiti :-)
Il mio indirizzo mail è: flaviaorlando67@gmail.com
Ciao Lalla,volevo sapere se nell'estratto glicerinato ci va il conservante visto che nn c'é alcool.e x quanto tempo si conserva?sei sempre la migliore fonte di informazioni. Ti ringrazio se vorrai rispondermi
RispondiEliminaCiao Adelia Foschi
Eliminageneralmente se nei tuoi estratti ci inserisci almeno un 50% di glicerina anche in assenza di alcool tale estratto si conserva piuttosto bene almeno per un anno, ovviamente con tutte le precauzioni igieniche :-)
Dimenticavo:anch'io vorrei la bibliografia,posso mandarti la mia mail?sai che l'anno scorso,seguendo le tue istruzioni ho ottenuto l'idrolato di lavanda e perfino qualche goccia di oe?nn ti dico la contentezza!
RispondiEliminaCiao Lalla e ciao a tutti, complimenti per il blog che leggo sempre con tanto interesse, è davvero molto illuminante e fonte d'ispirazione!
RispondiEliminaMi unisco al coro delle richieste per avere anch'io la tua bibliografia preferita così da poter ampliare la mia ;) questa è la mia e-mail: daphnegnidium@tiscali.it, ti ringrazio in anticipo per la tua cortesia, a presto Lou
Ciao ragazze
RispondiEliminasu facebook ho un gruppo chiuso, dove ho postato una serie di testi come bobliografia da cui ho preso spunti ed ho imparato molte cose. Se vi interessa fare rischiesta per entrare nel gruppo il link è questo : https://www.facebook.com/groups/350911378274106/
Thank yoou
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