venerdì 21 settembre 2018

COME CHIARIFICARE IL BURRO DI COCCO PER SOSTITUIRE GLI OLI ESTERIFICATI

Olio di Cocco

Spesso nei nostri prodotti cosmetici fatti in casa, amiamo inserire i cosiddetti oli secchi, ovvero quegli oli "sintetici", ma ricavati attraverso l'esterificazione di oli vegetali come per esempio il Coco Silicone, il Coco Caprylate, il Caprylic Capric Tryglycerides, l'Octil Palmitato ed altri ancora.
Possiamo sostituirli con i grassi ed oli che comunemente abbiamo a disposizione?
In realtà no, perché in casa non abbiamo le strumentazioni giuste per poter esterificare gli oli vegetali, anche se un trucchetto ci sarebbe, ma si rivela un po' pericoloso in quanto dobbiamo servirci di un eccesso di alcool il quale va posto sul fuoco, in pentola, insieme all'olio di partenza ed una soluzione acida. Sicuramente in un altro articolo vi dirò come fare.
Torniamo a noi.
Un modo piuttosto semplice di rendere un grasso più asciutto, setoso e di facile assorbimento è quello di chiarificare i cosiddetti burri: burro di Cocco (conosciuto semplicemente come olio di cocco di copra), il burro di Mango, il burro da cucina ecc. ecc.
Lo Chef Stefano Barbato attraverso il suo video tutorial, ci fa vedere esattamente come si chiarifica il burro di cocco partendo da noci di cocco fresche e, come avrete modo di notare, il procedimento non è per nulla complesso, anzi! dalla materia prima iniziale possiamo ricavare più prodotti perché del cocco noi non buttiamo nulla.





L'olio di cocco privato delle proteine e della frazione satura, una volta chiarificato, diventa un olio molto fluido che tende a rimanere liquido anche alle basse temperature.
Quest'olio così concepito diventa un ottimo alleato della nostra pelle in quanto si assorbe facilmente senza lasciare tracce di untuosità sulla cute, inoltre ha un tocco setoso e possiamo inserirlo nelle nostre creme sostituendo gli oli esterificati in quanto capace di riprodurne gli stessi effetti.
Le percentuali di utilizzo possono variare a seconda della composizione dei nostri preparati cosmetici.
Una volta raffreddato, filtrate l'olio e travasatelo in contenitori di vetro con chiusura ermetica e conservatelo in luogo buio e lontano da fonti di calore. Si conserverà per lunghissimo tempo senza subire ossidazione di alcun genere.
L'olio di cocco chiarificato è indicato in qualsiasi prodotto che richieda una fase grassa leggera ed asciutta. Ottimo per i capelli e per fluidi corpo, creme viso e mani; addirittura potrete utilizzarlo puro così com'è con l'aggiunta di qualche olio essenziale.
Di facile realizzazione, quest'olio di cocco vi sorprenderà e vi permetterà di realizzare meravigliosi prodotti cosmetici.

Lalla

mercoledì 12 settembre 2018

CORTISONE VEGETALE CARDIOSPERMUM HALICACABUM COME COLTIVARLO

Cardiospermum halicacabum
Nell'ormai lontano  febbraio del 2013 scrissi un articolo dove proposi una pomata home made: "Pomata al cortisone vegetale" nella quale inserii il 10% di Tintura madre di Cardiospermum halicacabumfornitami dalla dottoressa Michela (Farmacia San Michele di Foggia).
Fino a quel momento poco o nulla si sapeva circa le proprietà terapeutiche di questo vegetale e, con tutta franchezza, neanche mi ricordo come venni a scoprire gli studi condotti sugli effetti "cortisonici" del Cardiospermum. Fatto sta che da quell'istante in avanti fu sempre più difficile trovare in commercio la Tintura Madre. Non è complicato, invece, trovare pomate e/o gel che contengano gli estratti di Cardiospermum.
Tutta la parte aerea fiorita della pianta è ricchissima di principi attivi, quali: saponine, tannini, alcaloidi, fitosteroli e tantissimi altri dai nomi impronunciabili. Sono proprio i fitosteroli i responsabili dell'effetto cortison-like e sono contenuti soprattutto nelle sommità fiorite della "droga".
Moltissimi studi, condotti sui soggetti affetti da dermatiti di vario genere, orticarie, eczemi, eritemi, punture di insetti, arrossamenti, desquamazioni cutanee, psoriasi ecc., hanno dimostrato l'efficacia degli estratti a base di Cardiospermum e hanno provato con successo gli effetti antinfiammatori ed antipruriginosi simili a quelli dovuti all'uso del cortisone, senza però averne le controindicazioni di quest'ultimo.
Indubbiamente, questa pianta, non può certo mancare nella dispensa dei nostri "farmaci naturali" proprio grazie alle sue innumerevoli proprietà. Ma, non trovando più in commercio la Tintura Madre, come facciamo a procurarcela? E qui il bisogno aguzza l'ingegno e, se Maometto non va alla montagna, è la montagna ad andare da Maometto. Basta procurarsi i semini di Cardiospermum per poi coltivare la pianta nei nostri giardini o anche sui nostri balconi, poiché cresce tranquillamente anche in vaso.
Partiamo dal presupposto che il vegetale in questione appartiene ad una famiglia di piante rampicanti tropicali che cresce spontaneamente in India, Sud America ed Africa.
La nostra bella Italia ha un clima mite e temperato, dove le estati sono lunghe, calde e soprattutto umide; niente di meglio per coltivare il Cardiospermum.
Seguitemi e vi dirò come fare.
Verso la fine di febbraio preparate un semenzaio in una cassetta di legno (tipo quelle della frutta) e riempitela di torba mescolata a terriccio universale nella quale interrerete i vostri semini alla profondità di 2 cm circa. Bagnate abbondantemente e ricoprite con pellicola trasparente. Ponete la cassetta in un luogo caldo e soleggiato della vostra casa ed attendete con pazienza l'arrivo della primavera.
Tenete conto che i semi cominceranno a germogliare alla temperatura di 25°C circa.
Terminate le ultime gelate, potete sistemare la vostra cassetta fuori in giardino o sul balcone in pieno sole. Ricordatevi di bagnare di tanto in tanto il terriccio se questo si fosse seccato troppo e, continuate a mantenere la pellicola.
Appena compariranno i primi germogli, potete eliminare la pellicola trasparente ed attendete che le piantine raggiungano almeno 10/15 cm di altezza prima di interrarle in piena terra e/o in vaso.
Il Cardiospermum non ama molto le insolazioni, per cui abbiate cura di sistemarlo in una zona in semi ombra, magari sotto la protezione di qualche bell'arbusto. Inoltre ricordatevi che, essendo un rampicante, dovrete sistemare delle canne di Bambù o delle impalcature di sostegno dove la pianta si avvolgerà e crescerà florida.


Piante di Cardiospermum halicacabum in vaso

Annaffiate regolarmente senza esagerare. A primavera inoltrata, inizieranno a comparire i primi boccioli

Boccioli di fiorellini del Cardiospermum
da cui spunteranno dei piccoli e teneri fiorellini

Particolare del fiorellino in ingrandimento
Ogni fiorellino, a distanza di tre giorni circa,  si trasforma in frutto, ovvero al posto del fiore inizia a crescere e gonfiarsi una "pallina" a forma di lanterna che somiglia tantissimo al frutto dell'Alchechengi.

Lanternine ovvero frutti del Cardiospermum

Particolare delle lanternine
La pianta cresce vertiginosamente se ben curata e concimata e, produce decine di frutti tutti i giorni. Nonostante la sua apparenza esile si dimostra, invece forte, persino di fronte alle intemperie come vento, temporali ed acquazzoni improvvisi, classiche manifestazioni metereologiche estive, ma dovete ripararla in caso di grandinate che sarebbero letali. Il Cardiospermum continua a vegetare rigoglioso sino alla fine di ottobre e le sue lanterne iniziano ad imbrunire, assumendo un color miele dalla consistenza quasi cartacea.
Ogni lanterna matura custodisce  tre piccoli semi scuri, grossi quanto un granello di pepe e con un cuoricino bianco che li caratterizza.

Lanterne mature e semi di Cardiospermum

Particolare ingrandito dei semi di Cardiospermum
Prima che l'intera pianta possa seccare in vaso e, mentre è ancora verde e ricca di fiorellini, raccoglietela, tagliando direttamente dalla base.
Trituratela grossolanamente per poi procedere alla preparazione della Tintura Madre e del rispettivo oleolito di cui parleremo in un altro articolo. Nel frattempo potete riporla, tutta triturata, in sacchetti per alimenti o sottovuoto e conservarla in congelatore fino al momento dell'utilizzo.
Spero di esservi stata utile poiché sono veramente minime le informazioni che riguardano la coltivazione del Cardiospermum halicacabum.

Lalla

venerdì 7 settembre 2018

OLEOLITO DI ACHILLEA

Achillea millefolium

Plinio ci racconta che Achille aveva appreso da Chirone i grandi poteri terapeutici di questa meravigliosa pianta e, che durante la Guerra di Troia, il mitico guerriero la utilizzava per curare le ferite dei suoi soldati. Da qui nasce il nome di Achillea millefolium. Perché millefoglie? Perché le sue foglie sono caratterizzate da piccoli segmenti stretti e numerosi su ogni lato, tanto da sembrare ad un millepiedi.
L'Achillea ha proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, vulnerarie, antispasmodiche, astringenti, emostatiche ecc. grazie al suo notevole contenuto di principi attivi quali: camazulene, achillina, canfora, tujone, cineolo e tantissimi altri. Insomma il suo fitocomplesso rappresenta un'intera farmacia ambulante.
Nasce ovunque spontaneamente e, a seconda dei luoghi, può manifestarsi anche con colori tenui come il rosa o addirittura un azzurro chiaro.

Particolare Achillea rosa

Quest'anno ho avuto la fortuna di raccoglierla nelle valli della meravigliosa Valle D'Aosta, esattamente a Rovarey sopra al castello di Verres e, con mia grande meraviglia ho scoperto interi campi ricchi di Achillea rosa.

Campo di Achillea rosa

Non vi dico l'emozione che ho provato...sembravo Alice nel Paese delle Meraviglie. Con cura e delicatezza ho raccolto le sommità fiorite con qualche foglia basale ed ho riposto il tutto nel cestino.

Raccolta dell'Achillea

Achillea rosa fresca

Tornata a casa di Eleonora, che mi ha ospitata per dieci meravigliosi giorni nella sua splendida terra, ho formato immediatamente dei mazzettini, che ho legato con uno spago per poi appenderli a testa in giù in un luogo buio e fresco affinché si seccassero prima di procedere alla trasformazione.
Alcune infiorescenze le ho utilizzate fresche per preparare una tintura madre, ed avrei voluto anche distillarla per ricavarne l'idrolato, ma purtroppo non ho avuto il tempo per realizzarlo.
Rientrata a Siena, ho preparato il mio prezioso oleolito di Achillea.
Come ho fatto? Facile! Seguitemi e vi descriverò il semplice procedimento per provvedere alla realizzazione di questo elisir.

Achillea essiccata

Innanzitutto ho sminuzzato grossolanamente le infiorescenze con alcune foglioline basali che ho inserito in un barattolo di vetro ed ho spruzzato con alcool alimentare.

Infiorescenze di Achillea spruzzate con alcool alimentare

Ho lasciato il contenitore chiuso per 48 ore prima di unire anche l'olio.
Questo perché? Perché l'Achillea, come tantissimi altri vegetali, è ricca di costituenti anche idrofili che si estraggono facilmente attraverso l'alcool.
Trascorse le 48 ore ho aggiunto olio d'oliva extravergine (nulla toglie che voi possiate usare un qualsiasi altro olio di vostro gradimento), ricoprendo per intero il vegetale.

Achillea in olio EVO
Achillea in olio EVO

Fatto questo, ho chiuso ermeticamente il barattolo che ho poi riposto in dispensa, luogo buio e fresco, a macerare per almeno 30/40 giorni.
Durante il periodo di macerazione, non scordatevi di scuotere di tanto in tanto il contenitore. Al termine dei 30/40 giorni, filtrate il composto per ricavarne l'oleolito limpido e cristallino che, andrete poi a conservare per bene in bottiglie scure e chiuse ermeticamente.
Tale oleolito lo userete sia puro che in combinazione con altri ingredienti per realizzare vari prodotti cosmetici con fini ben precisi.
L'Achillea grazie al suo contenuto di camazulene, si comporta allo stesso modo della Camomilla, quindi risulta lenitiva e calmante, ma non solo. Viene utilizzata con grande successo anche nei preparati contro la couperose, vene varicose ed emorroidi poiché è un ottimo vasoprotettore. Ha anche funzioni emostatiche, cioè in grado di fermare eventuali emorragie, infatti si dimostra particolarmente utile nei casi di epistassi (ossia perdita di sangue dal naso) che, vanno trattati preventivamente con del ghiaccio per poi applicare un batuffolino di ovatta imbevuto di oleolito di Achillea. Ottimo cicatrizzante viene inserito in tantissimi prodotti cosmetici  atti a combattere le escoriazioni ed abrasioni superficiali della pelle. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e calmanti viene anche utilizzata, sotto forma di unguento da spalmare sotto l'ombelico, per placare i classici dolori mestruali e, date le sue attività straordinarie sulla microcircolazione, viene usata nei preparati contro la cellulite. Essendo in grado di rigenerare la pelle viene adoperata anche nei cosmetici per combattere l'acne. Un lipogel intimo che contenga estratti di Achillea aiuta a contrastare il fastidioso prurito vaginale che, purtroppo colpisce moltissime donne di tutte le fasce d'età.
Insomma avrete capito che l'Achillea è una vostra alleata e che certamente non può mancare nella vostra dispensa.

Lalla


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