giovedì 21 aprile 2016

GEL DISINCROSTANTE/SBIANCANTE BOX DOCCIA FATTO IN CASA


Gel Disincrostante/sbiancante box doccia
Niente di più semplice ed economico di questo gel disincrostante e sbiancante per il box doccia :-)
La mia intenzione era quella di creare un prodotto che fungesse sia da anti
calcare che da antimuffa, adatto particolarmente al box doccia fornito di pannelli di plexiglass.
Ho rovistato nel mio ripostiglio per vedere cosa potevo utilizzare come materie prime per realizzare questo gel ed ho trovato alcuni semplici ingredienti che facevano al mio caso.
Acqua ossigenata a 130 volumi, acqua demineralizzata, acido citrico e xantana gum...Wawwwwwww ho tutto l'occorrente!
 
GEL DISINCROSTANTE/SBIANCANTE
Per 1 litro
  • 187 g di acqua ossigenata a 130 volumi
  • 773 g di acqua demineralizzata
  • 33 g di acido citrico anidro
  • 7 g di xantana gum
  • o.e. di litsea e nayouli ( facoltativi e a piacere) q.b.
Ho pesato l'acqua a temperatura ambiente e ci ho versato dentro l'acido citrico per farlo sciogliere.
Sciolta la polvere, ho aggiunto la xantana, che ho lasciato idratare per poi amalgamarla bene all'acqua, creando così un bel gel.

Acqua, acido citrico e xantana gum

Nel frattempo ho pesato l'acqua ossigenata che, poi, ho versato nel gel e, a quel punto, ho iniziato a frullare con il minipimer.

Gel
Ho misurato il pH che era 1,5 ed ho aggiunto anche gli oli essenziali. Un'ultima frullata et voilà il mio gel disincrostante/sbiancante era pronto all'uso.
Mi son fiondata immediatamente nella doccia per testare il mio detergente :-)

Test su box doccia

Ho versato il mio gel sul bordo dello sportello doccia e, l'ho lasciato agire per qualche minuto.
Dopo qualche minuto, ho passato la sugnetta:

Test su box doccia

ora non mi rimane che provare il gel sul plexiglass, anche se son sicura che mi darà grandi soddisfazioni visti già i risultati soddisfacenti :-)
Comunque non voglio approfittare oltre della mia connessione alquanto ballerina e lascio a voi la parola :-)

Gel disincrostante/sbiancante box doccia

 

mercoledì 6 aprile 2016

SHAMPOO ANTIFORFORA AGLI ESTRATTI DI ORTICA E ALLORO PER CAPELLI SECCHI FATTO CON IL BIMBY

Shampoo antiforfora alle ortiche e alloro
Il mio Matteo è ormai entrato nella fase adolescenziale e, purtroppo ha iniziato ad avere qualche problemino lieve, come la forfora, che sino ad ora non aveva mai avuta.
Come me, mio figlio, si ritrova pelle e capelli secchi, quindi ho voluto preparare appositamente per lui uno shampoo adatto.
Innanzi tutto, dopo aver raccolto un bel mazzettino di ortiche fresche e foglie di alloro, ho approntato un estratto...o meglio due: uno da utilizzare per shampoo per capelli secchi e, l'altro per capelli grassi:

Estratti di vegetali freschi
I due estratti sono simili, tranne che, in quello per capelli grassi, oltre all'ortica ed alloro, ci ho anche aggiunto scorzette di limone, private della parte bianca.
Ho triturato i vegetali grossolanamente e, ho disposto loro, sul fondo di un vasetto di vetro. Poi ho preparato una soluzione composta da: una parte di alcool puro, una parte di sciroppo di zucchero, due parti di glicerina. Con tale soluzione ho ricoperto i vegetali, ho chiuso ermeticamente il vasetto ed ho riposto in ripostiglio al buio per circa due giorni, sino ad ottenere questo filtrato:

Estratto vegetale di ortica e alloro
Mentre i miei estratti erano al sicuro, ho preparato anche il macerato di cocco con ortica e alloro.

Foglie di alloro ed ortica fresche
Ho sminuzzato grossolanamente le foglie che ho posto nel boccale del Bimby con una spruzzata di alcool puro (quello alimentare); dopo di che ho inserito anche l'olio di cocco (circa 1/2 kg); ho impostato il mio elettrodomestico a 60 minuti, 50°C, velocità 1.

Olio di cocco sui vegetali

Trascorsa un'ora, ho filtrato mentre era ancora caldo ed ho torchiato per bene i vegetali, fino ad ottenere uno stupendo fluido.

Macerato di cocco, ortiche e alloro
Ho raccolto il mio macerato che ho conservato, come di consueto, in un secchiello per alimenti.
A questo punto non mi è rimasto altro da fare, se non formulare lo shampoo.

SHAMPOO ANTIFORFORA ALLE ORTICHE E ALLORO
per capelli secchi

Per la pasta di sapone
  • 225 g di olio di avocado (avevo solo quello raffinato)
  • 150 g di olio di ricino
  • 75 g di macerato di cocco
  • 50 g di olio di jojoba
  • 103,5 g di KOH (tit. 90%)
  • 186 g di glicerina
  • 15 g di sodio citrato sciolti in 30 g di acqua demineralizzata
Ho inserito tutti gli oli nel boccale del Bimby ed ho impostato a: 15 minuti, 37°C, velocità cucchiaio.
Nel frattempo ho preparato la soluzione di sodio citrato, scaldando leggermente l'acqua per velocizzare i tempi. Dopo di che mi sono munita di tutti i dispositivi di protezione: guanti, occhialini e mascherina e son passata alla seconda fase.
Ho pesato la glicerina che ho, poi inserito in pentola, sul fuoco diretto, per scaldarla; ho pesato anche l'idrossido di potassio ed ho atteso che la glicerina raggiungesse i 110°C; a questo punto l'ho allontanata leggermente dal fornello e ci ho versato dentro il KOH, che come al solito ha iniziato a "frizzare". Terminata la reazione, ho riposto la pentola sul fuoco a fiamma dolce per sciogliere bene l'idrossido e ci ho anche unito la soluzione di sodio citrato ancora calda. Quando il KOH si è sciolto, ho versato l'intera soluzione nel boccale del Bimby, sugli oli caldi ed ho emulsionato a velocità 4 per circa un minuto, sino ad ottenere il nastro.
Raggiunto il nastro, ho impostato il mio elettrodomestico a: 60 minuti per due volte, 80°C, Velocità cucchiaio con lame al contrario.
Al termine delle due ore ho fatto il test di chiarezza che è risultato immediatamente limpido e cristallino.
La pasta di sapone è pronta.

Pasta di sapone shampoo


Son passata subito alla fase di diluizione.

Per la diluizione
  • 100 g di pasta di sapone
  • 150 g di acqua demineralizzata
  • soluzione di acido citrico al 20% q.b. per abbassare il pH a 7,5/8
Ho fatto  bollire l'acqua prima di aggiungere la pasta di sapone, poi ho posto la mia pentola sul fornello più piccolo, a fiamma dolcissima ed ho chiuso col suo coperchio. Di tanto in tanto mescolavo per agevolare lo scioglimento della pasta di sapone.
Quando il sapone era completamente sciolto ho incorporato, pochino per volta, la soluzione di acido citrico finché il pH non si è abbassato a 7,5 (circa). Ho amalgamato delicatamente per qualche minuto, sempre su fiamma accesa e, quando tutto è tornato limpido e cristallino ho spento la fiamma.
Ho atteso che il sapone si raffreddasse prima di aggiungere circa 20 ml di estratto vegetale di ortiche e alloro che hanno colorato il sapone di un bel verde.
Ho travasato il sapone freddo in un apposito flacone, dove avevo già inserito olio essenziale di Rosmarino ed olio essenziale di lavanda, i quali hanno compromesso leggermente la trasparenza del mio sapone/shampoo, senza però, comprometterne la qualità.

Shampoo antiforfora agli estratti di ortica e alloro

Matteo è contento e non vede l'ora di poter usufruire del suo shampoo personalizzato.
Il prossimo articolo lo dedicherò allo shampoo antiforfora per capelli grassi.

lunedì 21 marzo 2016

IL SAPONE FATTO IN CASA. DA DOVE COMINCIO?

Dopo lo splendido articolo di Valeria Scopesi sul portale http://www.ilcambiamento.it/decrescita_felice/auoproduzione.html sono stati tanti i lettori che mi hanno scritto delle stupende mail, dove mi vengono chiesti consigli sulle letture più indicate per avvicinarsi all'autoproduzione.
La loro curiosità è soprattutto rivolta ai saponi naturali.
Non ho esitato un attimo a suggerire loro i manuali più completi che possano trovare in commercio, i quali, prendono per mano il lettore e lo conducono, passo, passo alla realizzazione del sapone naturale fatto in casa.
Un linguaggio semplice, un corredo fotografico e la passione per questa splendida ARTE, sono le caratteristiche comuni dei testi che sto per descrivervi.
I saponi possono essere realizzati sia come saponi solidi che come saponi liquidi e le tecniche di preparazione non sono poi così differenti; cambia solo il tipo di alcali da utilizzare.
Per quanto riguarda il sapone liquido posso consigliare il manuale scritto da me medesima che si intitola "Il sapone liquido fatto da me" e che potete trovare sia in forma cartacea che in formato e-book.
Il sapone liquido fatto da me
In questo manuale potete trovare tutte le informazioni utili per realizzare saponi liquidi di ogni genere: bagnoschiuma, shampoo, doccia gel, creme di sapone e via dicendo. Utensili, ingredienti, tecniche e metodi di preparazione sono descritti con un linguaggio semplice e comprensibile anche per i profani del "mestiere". Con un po' di volontà, manualità e soprattutto passione, chiunque di voi può cimentarsi a creare saponi liquidi destinati ad ogni occorrenza.
Anche la produzione del sapone solido richiede studio, conoscenza, creatività e passione.
Non vi nego che il manuale che più di ogni altro mi ha fatto innamorare dell'arte "saponaia" è stato "Il tuo sapone naturale" di Patrizia Garzena e Marina Tadiello.
Dalle primissime pagine traspare tutta la competenza e l'amore di un'arte tramandata da secoli e che, via, via è andata sempre migliorando grazie, appunto, alle sperimentazioni di altissimi professionisti "artigiani".
Il tuo sapone naturale
Il manuale è ricco di informazioni, fotografie e consigli pratici che vi permetteranno di creare saponi naturali di altissima qualità e che soddisfano le esigenze dell'intera famiglia. Tecniche e metodi di produzione sono descritte dettagliatamente con un linguaggio accessibile a tutti, per cui non vi sarà difficile cimentarvi nella produzione del vostro primo sapone grazie ai suggerimenti di questo splendido manuale.
Patrizia Garzena e Marina Tadiello, però, non si sono fermate a questo prontuario, ma sono andate oltre, pubblicando una guida ancora più completa ed aggiornata "Il sapone fatto in casa For Dummies".
Il sapone fatto in casa For Dummies
Oltre ai volumi citati, suggerisco anche di seguire i gruppi, attivi su facebook, dove la disponibilità, la competenza e la sperimentazione continua non mancano e, dove, sarete accolti ed aiutati a fare i primi passi verso la "saponificazione".
"Il Sapone liquido fatto da me" è il gruppo che personalmente gestisco con la collaborazione della bravissima e disponibilissima Valeria Scopesi. E' un gruppo che si occupa solo ed esclusivamente di saponi liquidi destinati sia all'igiene della persone che della propria dimora.
"Il Mio Sapone" è il gruppo gestito da Patrizia Garzena e Marina Tadiello con la collaborazione di Serena Calma Cattaneo. Il gruppo in questione è composto da oltre 9000 membri, la maggior parte dei quali, sono artisti a tutto tondo e, con le loro creazioni, arricchiscono di giorno in giorno un "sapere" tanto antico quanto moderno.
Ora non avete più scuse! Potete cominciare a realizzare i vostri saponi e diventare così, sempre più autonomi ed autosufficienti, consapevoli del fatto che non solo fate del bene a voi stessi, ma anche al pianeta che vi ospita.
Per qualsiasi consiglio, rimango a vostra disposizione...connessione permettendo ;-)

CREMA SPRAY DA SPOLVERO

 Spray da spolvero

Vi siete mai rese conto che le pulizie diventano più divertenti e meno pesanti (apparentemente) se si utilizzano i detergenti che prepariamo in casa da sole? Pur di testare un nuovo prodotto che abbiamo tirato fuori dal nostro cilindro magico, siamo disposte a pulire per tutto il giorno per vederne i risultati ed, alla fine della giornata abbiamo pulito ed igeneizzato l'intera casa. Andiamo a letto stanche morte, ma soddisfatte.
Sicuramente uno spray da spolvero, risulta essere tra i prodotti più utilizzati quotidianamente da ognuna di noi...vuoi perché in casa c'è sempre un soggetto allergico alla polvere, vuoi perché abitando in campagna ci si ritrova a combattare con strati e strati di polvere, vuoi perché i nostri mobili necessitano di cura e nutrimento continuo, vuoi perché ci piace vivere in una casa lustra e profumata, questo "antidoto" contro la polvere, occupa di diritto il suo degno posto nel ripostiglio dei detergenti.
Indubbiamente in commercio esistono vari articoli che possono soddisfare le nostre esigenze, ma non è difficile nemmeno riprodurre in casa un prodotto semplice, economico e funzionale.
Vediamo un po' come possiamo realizzarlo.
 
CREMA SPRAY DA SPOLVERO
per 200 ml
 
  • 10 g di cera d'api
  • 35 g di olio d'oliva
  • 20 g di essenza di trementina purissima
  • 80 g di alcol bianco
  • 20 g di acqua demineralizzata
Alcool bianco ed Essenza di trementina
 
In una caraffa di plastica resistente alle alte temperature, pesiamo la cera d'api, l'olio d'oliva e l'oleolito di benzoino e poniamo il contenitore a bagnomaria affinché si sciolga la cera.
A parte pesiamo separatamente, l'essenza di trementina, l'alcol bianco e l'acqua.
Quando la cera è sciolta, spegniamo il fornello e sempre in bagno caldo, aggiungiamo l'essenza di trementina ai nostri grassi. Togliamo a questo punto, la caraffa dal bagnomaria e iniziamo a lavorare sul piano di lavoro. Frulliamo con lo sbattitore elettrico, munito di due fruste, e pian piano, a filo uniamo l'alcol bianco.
E' fondamentale utilizzare l'alcool bianco in quanto contiene una piccolissima parte di tensioattivi che servono a reggere bene l'emulsione.
Finito di aggiungere l'alcol, cominciamo con l'acqua che deve essere a temperatura ambiente... pian piano e a filo aggiungiamola al composto, sempre continuando a frullare sino ad ottenere una crema lattiginosa di una consistenza fluida.
 
Crema da spolvero
 
Lasciate riposare il composto per una notte intera coperto solo con pellicola da alimenti.
Il giorno successivo date una breve frullatina prima di inserirlo nel flacone a voi più congeniale.

Crema da spolvero
Il prodotto non necessita di conservanti dato l'alto contenuto di alcool ed, oltretutto come antiossidante vi è l'oleolito di benzoino che ben si presta all'occorrenza.
Mi piace l'odore naturale che ha questa crema da spolvero, ma nulla toglie che voi possiate addizionarla delle vostre fragranze preferite, fermo restando che alcune di esse, come oli essenziali, possono eventualmente sciupare le vernici dei vostri mobili.
Si applica come qualsiasi altro prodotto da spolvero: se usate il flacone spray basta spruzzarne un pochino sulle superfici e passare il pannetto; se invece, la usate come crema fluida, allora basta versarne un po' sul pannetto e poi spolverare come di consueto. I mobili rimangono puliti e profumati, privi di polvere ed unto.
 

sabato 5 marzo 2016

AUTOPRODUZIONE E RISPARMIO

E' sempre vero che l'autoproduzione è legata al risparmio?
E' una domanda che ultimamente sta mettendo in crisi moltissime persone e che ha creato non poche controversie.
Da un lato vi sono coloro che credono che acquistare i beni di prima necessità sia molto meno dispendioso o, comunque, tali beni sono garantiti da certificazioni di qualità, di provenienza, di rispetto delle norme legali ecc. ecc.
Dall'altro lato, invece, vi sono coloro che sostengono che, l'autoproduzione, sia molto più economica e garantisce genuinità, rispetto della propria salute e dell'ambiente ed, oltre tutto è anche divertente.
Dove è quindi la verità?
Come sempre la verità sta nel mezzo.
Ovviamente, le considerazioni che sto per fare, sono solo le mie personalissime opinioni  e, lungi da me nel credere di avere, appunto, la verità in tasca!
Partiamo dal presupposto che io sono tra quelle persone che ama "fare da sè" qualsiasi cosa nei limiti delle mie competenze. Avendo avuto sin da piccola una grande predisposizione alle attività manuali e creative, non mi è mai stato difficile avvicinarmi sempre più al mondo dell'Autoproduzione, sia per diletto che per necessità.
Indubbiamente l'autoproduzione è legata strettamente al risparmio, qualora vengano utilizzate materie prime derivate da un riciclo sensato o, da materie prime facilmente reperibili a basso costo se non addirittura a costo zero.
Ma c'è un piccolo "però"! In qualsiasi momento si inizi un'attività creativo/manuale, la spesa iniziale sembra, talvolta, esosa, tanto da indurci a riflettere se non sarebbe il caso di acquistare direttamente un prodotto finito anzichè avvicendarci nel riprodurlo in casa.
Ma è davvero necessario acquistare tante materie prime per realizzare con le nostre mani alcuni prodotti di cui non possiamo fare a meno?
Secondo il mio punto di vista no! Possiamo partire da pochissimi "ingredienti", economici, per fare in casa, per esempio, un bel filo di pane rustico, o i nostri sott'aceti preferiti, o addirittura, i nostri cosmetici. Certo è, che se dovessimo calcolare il tempo, come tempo strettamente economico, per realizzare un prodotto "homemade", il discorso si farebbe molto complicato, in quanto qualsiasi buon artigiano, non prenderebbe mai meno di € 35,00 l'ora! Ma noi siamo casalinghe e, si sa che come tali, il nostro tempo sarebbe impagabile: laviamo, stiriamo, cuciniamo, puliamo, ci occupiamo dei nostri cari, accudiamo i nostri amici animali ecc. ecc. Non parliamo poi delle donne che lavorano e, rientrando nella loro dimora, sono comunque "costrette" a fare tutto ciò che noi facciamo in una giornata. Per cui, tralasciamo intenzionalmente il discorso TEMPO=DENARO!
In questo periodo, grazie ai miei corsi sull'autoproduzione, spesso e volentieri mi son trovata di fronte a domande del tipo: "Che senso ha fare una crema o un sapone se questi prodotti mi vengono a costare di più rispetto a quelli venduti sui comuni banchi da supermercato?".
La domanda è più che legittima nel momento in cui i prodotti citati, vengono presentati come composti da una miriade di ingredienti, talvolta sconosciuti, irreperibili ed anche costosi.
Ma noi sappiamo che il bravo "parsimonioso" è in grado di realizzare tali prodotti con semplicissimi ingredienti reperibili ed economici, senza togliere nulla alla qualità e all'efficacia.
Prendiamo ad esempio il sapone. Questo prodotto è destinato all'igiene della persona o della casa, quindi come tale, la sua funzione è solo quella di lavare, ovvero togliere lo sporco.
E quali sono gli ingredienti primari che lo compongono?: Olio, acqua e soda caustica o idrossido di potassio. Generalmente per un sapone "base" viene utilizzato olio d'oliva, che noi staremo ben attenti a non scegliere un ottimo extravergine dato il suo costo (a meno che non sia di produzione casalinga), ma piuttosto acquisteremo un semplice olio d'oliva al costo medio di € 2,78 al Litro.
Un Kg di soda caustica costa mediamente € 3,00 e l'acqua demineralizzata costa pochi centesimi al Litro. A conto i fatti il nostro lotto di sapone, da cui ricaviamo almeno 12/14 panetti da circa 100 g l'uno, ci viene a costare totalmente circa € 4,00, quindi ogni panetto ammonterebbe a meno di € 0,50.
E' un bel risparmio, non vi pare?
Poi, nulla toglie che avendo qualche spicciolo in più da spendere, si possa elaborare un sapone un pò più "corposo".
Passiamo ora ad esaminare il più semplice dei cosmetici, ovvero una crema multifunzionale, definita semplicemente come crema base.
Se non abbiamo la pretesa di voler imitare a tutti i costi una comune crema da "banco", anche questa possiamo realizzarla con semplicissimi ingredienti economici, di facile reperibilità e soprattutto, senza avere alle spalle studi e studi di cosmetologia e farmacia. Ovviamente sto parlando della più antica emulsione arrivata ai giorni nostri che è la Cold Cream, la quale può essere realizzata anche da un bambino di otto anni.
Anche in questo caso gli ingredienti necessari per realizzare tale emulsione sono: acqua, olio, cera d'api.
Per questo tipo di emulsione possiamo servirci anche della semplice acqua oligominerale, o altrimenti l'acqua demineralizzata. Come olio base possiamo usare un extravergine d'oliva poichè per un barattolino da 100 g di crema, avremo bisogno di circa 50 g di olio (al costo di circa € 0,50). La cera d'api è facilmente reperibile presso qualsiasi apicoltore o, eventualmente in farmacia (anch'essa ad un costo modico). Con questi semplici ingredienti noi saremo in grado di realizzare una crema base multifunzionale da 100 g ad un costo totale di circa € 1,00. A seconda della nostra disponibilità economica, possiamo arricchire la crema di oli essenziali e/o sostanze funzionali che soddisfino le nostre esigenze.
Anche in cucina abbiamo la possibilità di presentare pietanze succulente, sane e genuine senza spendere un patrimonio.
Non parliamo poi del riciclo creativo che ci permette davvero di realizzare accessori per la casa, indumenti, biancheria, mobili e suppellettili...basta avere un pò di fantasia, manualità ed ingegno, nonchè la passione che deve essere alla base di qualsiasi creazione "homemade".
Potrei andare avanti per ore ad elencare via, via tutti gli esempi pratici di autoproduzione che ci permettono di risparmiare notevolmente e di ottenere, nello stesso tempo, prodotti genuini e di altissima qualità che nulla hanno da invidiare a quelli  commerciali.
Potrebbero esservi d'aiuto non solo libri e riviste ma, anche le comunissime pagine di facebook o blog che si occupano di autoproduzione e risparmio come ad esempio quello della simpaticissima  Lucia Cuffaro oppure il blog di Stefania Rossini, per citarvene solo alcuni....ma ne esistono tanti altri e validi con i quali potete interagire e confrontarvi.
Da parte mia, rimango sempre a vostra disposizione per qualsiasi consiglio e/o suggerimento.

lunedì 15 febbraio 2016

MINI SHAMPOO DA VIAGGIO

Shampoo mignon

Con tutta franchezza devo dire che non ho mai amato gli shampoo solidi, poiché alcuni anni addietro, con tutta la mia buona volontà, ci avevo provato a lavarmi i capelli con degli shampoo solidi, le cui formule erano più che testate. Purtroppo, però, sui miei capelli è sceso l'inferno, tanto che sin da subito, manifestavano insofferenza ad un prodotto simile! Testarda e cocciuta come sempre, ho voluto darmi del tempo....ma nulla...i miei capelli peggioravano a vista d'occhio: unti, stopposi, secchi, sfibrati e morti! Alla fine, mio malgrado, ho dovuto optare per un taglio netto!
Avevo persino il terrore di lavarli con lo shampoo liquido, preparato con idrossido di potassio e, fortunatamente, ora mi ritrovo capelli sani, lucenti, soffici e facilmente districabili.
Sono già due anni pieni che uso lo shampoo liquido di "potassa" e, sino ad ora, non ho mai avuto alcun problema.
In questi giorni, però, pensavo " e se dovessi affrontare un breve viaggio in aereo, dove non posso caricare la mia valigia con troppi prodotti liquidi?".
A questo punto mi è venuto in mente di preparare uno shampoo, sempre con idrossido di potassio, ma lasciandolo in pasta. Mi spiego meglio! Ci sono alcuni tipi di grassi, i quali, anche se saponificati con KOH, ossia idrossido di potassio, piuttosto che presentarsi sotto forma di pasta molle, si presentano, invece, come saponi "semi plastici", ovvero assumono una consistenza dura, ma malleabile...come il pongo, oppure semplicemente, come il panetto di sapone Alga.
In pratica si procede come per un semplicissimo sapone liquido, solo che anzichè diluirlo, si lascia in pasta.
La formula di questo shampoo è la più semplice al mondo, infatti mi son servita solo di tre tipi di grassi, ovvero: olio di cocco, olio di ricino ed olio di oliva.
Perché ho scelto questi grassi?
Semplicemente perchè sono resistenti all'irrancidimento; l'olio di cocco, in quanto saturo e composto per lo più da acido laurico, acido miristico, acido palmitico, acido stearico che sono resistentissimi all'ossidazione; l'olio di ricino e l'olio d'oliva, in quanto monoinsaturi, anch'essi sono difficilmente ossidabili.
Questa è l'unica formula dove mi sono permessa di azzardare uno sconto del KOH del 6%, proprio in virtù del fatto che ho utilizzato dei grassi piuttosto resistenti all'ossidazione.

PER LA PREPARAZIONE DELLA PASTA DI SAPONE SCONTO DEL 6%
- 350 g di olio d'oliva
- 100 g di oleolito di benzoino in EVO
- 300 g di olio di ricino
. 250 g di olio di cocco
- 200 g di glicerina
- 400 g di acqua demineralizzata
- 30 g di sodio citrato in polvere
- 191 g di KOH (98%), oppure 212 g di KOH (90%), oppure 225 g di KOH (85%)

PROCEDIMENTO
Scaldare gli oli  nella slowcooker (o a bagnomaria) ed attendere che l'olio di cocco sia completamente sciolto. Unire la glicerina.
Nel frattempo munirsi di tutti i DPI (dispositivi di protezione individuale) e pesare l'idrossido di potassio, il sodio citrato ed, ovviamente, l'acqua.
Sciogliere in acqua il sodio citrato sul fornello a fiamma dolce, affinché l'acqua si intiepidisca leggermente (circa 37°C e non di più). Con un cucchiaio e, molto lentamente, versare in acqua, a fornello spento, il KOH...un cucchiaio per volta e sempre mescolando delicatamente fino a completo scioglimento dell'alcale. Sciolto tutto l'idrossido di potassio, si versa la soluzione alcalina nei grassi, i quali nel frattempo sono sempre sotto calore nella slowcooker o bagnomaria.
Mescolare con spatola e poi passare ad emulsionare con minipimer. Il nastro non arriva subito, ma non impauritevi! Mollate da parte il minipimer ed ogni 5/10 minuti riprendetelo per frullare nuovamente. Questo procedimento lo ripeterete sino a che la pasta non avrà assunto la consistenza di una crema pasticcera.
A questo punto, potete incoperchiare e lasciar cuocere a fuoco dolcissimo, rimescolando di tanto in tanto con spatola, sino a che la pasta non raggiunge la cosiddetta fase gel, ovvero diventa traslucida...quasi trasparente. In linea di massima, questo aspetto, lo raggiunge dopo circa 2 ore di cottura...talvolta anche di più. Fate immediatamente il test di chiarezza e misurate il pH; se vi soddisfa allora spegnete il tutto e colate la vostra pasta di sapone ancora calda bollente in appositi stampi mignon. Lasciate 24 ore riposare e raffreddare il sapone negli stampi prima di sformarlo.
Trascorso tale tempo, potete sformare e, conservare come di consueto :-)
Piccoli shampoo

I piccoli saponi shampoo avranno una consistenza "plastica", malleabile, ma nello stesso tempo solida, dall'aspetto trasparente o semi trasparente. Potete confezionarli in pellicola da alimenti e portarli tranquillamente in valigia come semplici saponi solidi.
In tali circostanze, consiglio sempre di portare con sè, anche un pò di acido citrico in polvere, in modo tale da approntare sul momento e sul luogo di destinazione una piccola soluzione acida che servirà, dopo lo shampoo, per ripristinare il pH fisiologico della vostra cute.
Con lo sconto applicato a tale formula, ho ottenuto dei piccoli shampoo con pH 8. Un pò altino per i miei gusti, ma indubbiamente sopportabile per brevi periodi come possono essere le gite fuori porta o una settimana bianca :-)
In ogni caso, sono dei panetti facilmente diluibili qualora voi vi trovaste in un appartamento fornito di pentoline e fornelli, dove potrete anche aggiungere un pizzico di acido citrico nell'acqua di diluizione per abbassare ulteriormente il pH.
Mini shampoo da viaggio

Ad ogno modo, la pasta che avrete ottenuto potete tranquillamente trasformarla in shampoo liquido, rispettando più o meno le proporzioni di diluizione e cioè: 7 parti di pasta di sapone e 13 parti di acqua demineralizzata, dove andrete ad aggiungere una soluzione di acido citrico alla concentrazione del 20% in minime quantità, per portare il pH almeno sino a 7.5; dopo di che potete anche arricchire lo shampoo con oli essenziali, zuchheri o miele ed, eventualmente, i vostri attivi preferiti.


mercoledì 3 febbraio 2016

SAPONE/CREMA DA BARBA HOMEMADE

Formulare e produrre un sapone crema non è poi così difficile. E' vero che il procedimento richiede qualche accortezza in più ed una formula adeguata, ma con le istruzioni giuste, ognuno di voi può realizzarlo in casa senza difficoltà.
Il sapone da barba o la  crema da barba sono prodotti destinati ovviamente alla rasatura, per cui devono rispondere a dei requisiti fondamentali e cioè:

  1. Devono ammorbidire e sollevare il pelo
  2. Devono agevolare la rasatura senza frenarla
  3. Devono perdurare sulla pelle per tutto il tempo necessario alla rasatura
  4. Devono produrre una schiuma densa come una crema senza presentare bolle d'aria
  5. Non devono seccarsi sulla pelle durante la rasatura.
Affinché vengano rispettati tali requisiti, il sapone/crema da barba deve essere formulato con adeguati acidi grassi e con eventuali additivi.
Grazie alla consulenza di barbieri appartenenti alla "vecchia scuola", ho avuto modo di inoltrarmi in questa avventura "saponosa" dedicata soprattutto all'uomo.

Crema da barba montata con pennello
Avevo già prodotto delle creme di sapone, ma non destinate certo alla rasatura, quanto piuttosto al corpo come delle chicche da bagno. Solo una volta avevo prodotto una crema da barba che è poi quella pubblicata sul mio libro. Nonostante fossi entusiasta del risultato ottenuto, non mi convinceva in pieno, specialmente dopo aver acquisito nuove nozioni da "chi" veramente si intende di rasatura.
Quindi, quest'oggi voglio presentarvi la mia ultima creatura, formulata ad hoc per una rasatura perfetta e dolce.
Come voi sapete, io amo complicarmi la vita più del necessario, per cui il procedimento e la tecnica di saponificazione che ho adottato per ottenere questa crema da barba, è piuttosto inusuale tra i "saponai". Infatti, prima di pubblicare questo articolo, ho voluto attendere a lungo per avere la possibilità di testare approfonditamente le qualità di questo prodotto.
Ora passiamo ai fatti!

CREMA DA BARBA
Sconto 6%

  • 200 g di Stearina vegetale
  • 100 g di Burro di Karitè
  • 50 g di Olio di Palma (sostituibile con strutto, sego o altro burro di karitè e ricalcolare gli alcali)
  • 50 g di Olio d'oliva
  • 50 g di Olio di Cocco
  • 50 g di Olio di Babassu (sostituibile con altro olio di cocco o eventualmente con olio di bacche di alloro o con olio di noccioli di palma e ricalcolare gli alcali)
  • 25% di NaOH, ovvero scontata al 6% 17,5 g di soda caustica
  • 75% di KOH con titolo 90% scontato del 6%, ovvero 81 g di idrossido di potassio
  • 300 g di Latte di Cocco (INCI: acqua, latte di cocco, zucchero di canna, lecitina di girasole, sale marino, aroma naturale)
  • 15 g di Sodio Citrato
  • 15 g di Sodio Lattato (facoltativo) 
  • 25 g di Glicerina, più altri 25 g da inserire successivamente
  • 25 g di Sciroppo di Alcool, zucchero e glicerina* macerato con:
  • 10 ml di Essenza di erbe alpine
  • 10 ml di Fragranza Tobacco
  • 7ml di o.e. di Bergamotto
  • 5 ml di o.e. di Petitgrain
  • 5 ml di fragranza di Cardamono
  • 3 ml di o.e. di Ylang Ylang
  • 20 ml ca. di soluzione di acido citrico al 20%**
*Preparare uno sciroppo di zucchero con 65 g di zucchero e 35 g di acqua demineralizzata. Portare sul fuoco dolce e sciogliere dolcemente lo zucchero purché non si caramelli. Appena è sciolto, pesare il composto ed aggiungere lo stesso peso di alcool e lo stesso peso di glicerina. Travasare in bottiglia scura e chiusa ermeticamente per usi successivi. 
Prelevare il giusto quantitativo richiesto in formula al quale aggiungere le essenze profumate; chiudere ed agitare il vasetto per far amalgamare il tutto. 

**Preparare la soluzione acida con 80 ml di acqua demineralizzata a temperatura ambiente e sciogliervi 20 g di acido citrico anidro. Travasare in bottiglietta e tenere da parte per vari usi futuri.
Prelevare il giusto quantitativo richiesto in formula.

PREPARAZIONE
Innanzi tutto, mi sembra superfluo anche dirlo, ma lo ripeto, munitevi sempre di tutti i dispositivi di protezione individuale.
Pesate il latte di cocco necessario nel quale scioglierete prima il sodio citrato e poi aggiungete il sodio lattato (se avete deciso di inserirlo); mescolate per bene e riponete in frigo per 24 ore.
Il giorno successivo separate, in due caraffe ben distinte, il latte di cocco preparato per l'occorrenza; in una ci versate 240 g del suddetto latte e nell'altra il restante. Nei 240 g andrete a sciogliere il KOH (mi raccomando versatelo pian pianino e mescolate in continuazione affinché si sciolga l'alcale); appena l'alcale è ben sciolto, ponete la caraffa, coperta da pellicola per alimenti, in freezer.
Negli altri 60 g scioglierete la soda caustica, sempre prestando la massima attenzione; appena l'alcale è sciolto, ponete in freezer anche questa caraffa ricoperta da pellicola ed attendete un paio d'ore.
Nel frattempo le due soluzioni alcaline formeranno in superficie uno strato denso, dovuto, ovviamente, alla presenza di grassi contenuti naturalmente nel latte di cocco. Non fateci caso!
In queste due ore di attesa, intanto pesate tutti i grassi, tranne la stearina vegetale, e metteteli in una pentola capiente sui termosifoni, affinchè, tutti i saturi si sciolgano dolcemente.
Poco prima di tirar fuori le soluzioni alcaline dal freezer, pesate la stearina vegetale e ponetela in un altro pentolino a sciogliere direttamente sul fuoco vivo a fiamma dolcissima.
Trascorse le due ore, tirate fuori le soluzioni alcaline ed inserite quella preparata con soda caustica nei grassi misti ed emulsionate con fruste (sbattitore elettrico) e la seconda soluzione, invece, la versate nella stearina vegetale appena sciolta; anche in questo caso emulsionate con fruste elettriche. 
Ottenute le due emulsioni molto grossolane unitele insieme in un unico pentolone ed a quel punto continuate ad emulsionare con sbattitore elettrico alla massima velocità. Tutto ciò deve avvenire lontano dai fornelli, ovvero senza alcuna fonte di calore!
Appena l'emulsione risulta bella bianca e cremosa, aggiungete 25 g di gliecerina e lo sciroppo composto di alcool, zucchero, glicerina ed essenze profumate. Continuate ad emulsionare con sbattitore elettrico per amalgamare il tutto. Raccogliete il composto cremoso in una vaschetta da gelato ben chiusa e riponete in freezer per 2 ore. Trascorso tale tempo, portate la vaschetta in frigorifero per 24 ore.

Pasta di sapone da barba
Il giorno successivo riprendete il contenitore dal frigo ed aggiungete altri 25 g di glicerina e circa 10 ml di soluzione di acido citrico al 20% . Frullate nuovamente con sbattitore elettrico alla massima velocità per emulsionare ed amalgamare gli ultimi ingredienti. La crema che otterrete sarà priva di bolle d'aria e stupendamente spessa, come un burro montato. A questo punto, se tutto è andato per il verso giusto, il pH finale della crema dovrebbe risultare 8 (sciogliendo un cucchiaino di crema in una tazzina di acqua demineralizzata bollente potete verificare il pH). Richiudete la vaschetta e riponetela in frigorifero lasciandola per almeno 6/8 settimane (io amo tenerla anche più a lungo), ma c'è anche chi la tiene in cura solo per due settimane! In questo periodo di tempo la crema assumerà un aspetto bianco perlaceo molto raffinato e bello da vedersi.

Crema da barba
Comunque, trascorse le settimane di "cura/stagionatura" siete pronti ad invasare la crema così com'è negli appositi tubetti. 
Servendovi di una siringa o, addirittura della siringa per dolci, riempite i tubetti e conservateli normalmente in bagno. Indubbiamente, se non avete tubetti a disposizione, potete inserire la crema in barattoli o vasetti appositi dai quali prelevare, via via, il giusto necessario da riporre nel ciotolino adeguato alla "montatura" a pennello!

Tubetto e ciotolo con crema da barba
USO
Sicuramente agli uomini non devo insegnare nulla in quanto sanno meglio di me come si monta un sapone/crema da barba, ma riassumo velocemente per chi, invece, non avesse dimestichezza con il comune pennello da barba.
Innanzi tutto, tenere a bagno il pennello in acqua calda per almeno 10/15 minuti. Nel frattempo versare in un ciotolo la giusta dose di sapone/crema da barba. Con il pennello bagnato montare il sapone girando sia in senso orario che antiorario finché non si forma una bella crema soffice e montata;
Crema da barba montata 
Crema da barba montata e raccolta con pennello

dopodichè si raccoglie la crema e la si continua a montare sulla barba; a questo punto si passa alla lametta e quindi alla rasatura vera e propria.

Crema da barba montata sulla pelle
Indubbiamente il mio braccio non è certo il tester perfetto, ma volevo solo farvi vedere la consistenza di questo prodotto meraviglioso. 
La crema di sapone da barba così concepita, permette una rasatura dolce e delicata anche per quelle barbe dure e di vecchia data! La pelle rimane delicatamente profumata ed umettata grazie alla presenza di glicerina e di zuccheri. Ovviamente un After Shave e successiva crema idratante e nutriente completerebbero l'opera d'arte :-) Ma per avere informazioni sulle formulazioni di questi prodotti dovrete attendere ancora un pò ;-) 

venerdì 15 gennaio 2016

HERPESTOP - LIPBALM CONTRO L'HERPES LABIALE

Unguento LipBalm contro Herpes labiale
Oltre all'influenza, raffreddore, tosse, mal di gola, geloni, pelle secca e screpolata, quale è l'altro acciacco di stagione che colpisce gran parte della popolazione mondiale durante la stagione invernale? Sicuramente è l'Herpes labiale!
Purtroppo gli sbalzi di temperatura favoriscono il risveglio di questo antipatico virus e, quando si manifesta è doloroso ed antiestetico. Lo sanno bene coloro che ne soffrono, compresa la sottoscritta!
Il mio Herpes labiale è di quelli invasivi e tremendi poiché non si manifesta solo sulle labbra, ma si insinua addirittura nelle narici del naso e, talvolta, si presenta sulle tempie ed anche sul mento!
In commercio esistono svariati prodotti come per esempio l'Aciclovir, il quale purtroppo, è sotto forma di pomata bianca, che messa sulle pustole risulta veramente antiestetica. Oltretutto, l'Aciclovir, non ha un effetto immediato, ma riesce a "tamponare" le manifestazioni erpetiche solo dopo alcuni giorni. Non solo! Le pustole erpetiche, dopo l'applicazione di Aciclovir, si seccano, formando delle croste dure che risultano, talora, anche più dolorose di quando sono in piena fase virale, poiché muovendo le labbra, tendono a spaccarsi, lesionando così, ulteriormente, la pelle ancora dolente! Oltretutto, dopo circa 10 giorni, tutta la pelle interessata dal virus, risulta piena di cicatrici e macchie scure oppure completamente bianche!
Non parliamo poi del cerotto contro l'Herpes! Questo mi si attorciglia sulle labbra come se fosse un calzino messo male! Inoltre, non ho mai riscontrato effetti positivi dopo la sua applicazione!
Lo stick all'aloe, prodotto di ultima generazione, pubblicizzato proprio in questi mesi, non fa un emerito tubo sull'Herpes! Con tutto il rispetto che ho nei confronti dell'Aloe, pianta dalle mille proprietà "terapeutiche"! Ma poi, coloro che lo hanno formulato, hanno mai sofferto di Herpes? Io credo di no! Altrimenti non avrebbero mai proposto uno stick, bensì un balsamo, poiché l''Herpes è talmente doloroso che anche il semplice contatto con le dita della mano provoca dolore da far lacrimare. Quindi immaginate se dovessi spalmare sulle pustole infiammate uno stick solido che devo pigiare sulle labbra per poterlo applicare! Vabè...lasciamo a questi grandi geni il tempo di rispondere!
In ogni caso, già anni addietro, avevo formulato un semplicissimo olio per combattere questo virus, ma lo trovavo scomodo, specilamente quando mi trovavo fuori casa, poiché essendo un olio, mi risultava complicata la sua applicazione, per quanto fosse di gran lunga migliore dei prodotti commerciali appena citati. Infatti, al primo sintomo, che noi riconosciamo all'istante, lo applicavo e, guarda caso, il virus veniva bloccato immediatamente, senza avere il tempo di diffondersi. Miracolo della Natura! Nel caso in cui, invece, lo applicavo su pustole ormai infette, queste, nel giro di 24 ore, tendevano a sfiammarsi senza provocare dolore ed inoltre non si seccavano, bensì rimanevano morbide lasciando, successivamente, la pelle ristrutturata alla perfezione senza alcuna traccia di cicatrici!
Comunque, sempre prendendo come base l'olio di cui sopra, ho voluto addensarlo con Ceralan per poter ottenere un semplice Lipbalm da applicare facilmente anche quando suono fuori sede. Inoltre, inserito in apposito tubetto è anche più igienico e si può trasportare facilmente in una pochette.

HERPESTOP LIPBALM CONTRO L'HERPES LABIALE
Niente di più semplice! Ho sciolto a bagnomaria il Ceralan con l'oleolito di Benzoino; ho spento il fuoco e, sempre lasciando il pentolino in bagno caldo, ho aggiunto l'oleolito di Iperico ed ho frullato energicamente affinché non si formassero grumi dovuti alla cera. Fatto questo, ho travasato il tutto in un contenitore di vetro ed ho atteso che si intiepidisse il composto, sempre lasciando il vasetto in bagno caldo, prima di aggiungere gli oli essenziali. Ho mescolato nuovamente con energia ed ho trasferito, con l'aiuto di una apposita pipetta, nel tubetto da 15 ml.

HerpeStop LipBalm contro Herpes labiale
Il fantastico colore rosso è dovuto all'oleolito di Iperico, ma ovviamente non colora; è morbido e trasparente e, illumina e protegge le labbra. Dopo la sua applicazione, il virus tende a non andare oltre, infettando altre zone labiali o cutanee, ed anzi, tende a regredire nel giro di poche ore. A guarigione avvenuta, non rimane alcun segno sulla cute lesionata, nè sotto forma di macchie antiestetiche, nè tanto meno, sotto forma di orrende cicatrici! Insomma siete pronte a schioccare un bel bacio senza infettare nessuno e senza sentire dolore.

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