martedì 2 marzo 2021

VASELINA NATURALE

 

Vaselina naturale

In galenica e in cosmetica troviamo spesso nell'INCI la presenza di petrolati come vaselina o paraffina, grassi di origine minerale, utilizzati soprattutto come ottimi veicoli di principi attivi, nonché come grassi resistenti all'irrancidimento. Indubbiamente hanno i loro pregi e difetti, ma per chi volesse fare a meno di usare sostanze derivate dal petrolio, può usufruire di un sostituto del tutto "vegetale/naturale" con le stesse funzioni: emollienti, addensanti, protettive e veicolanti. Stiamo parlando della Vaselina naturale che possiamo preparare tra le nostre mura domestiche senza alcuna difficoltà. Possiamo ottenerla in due consistenze diverse: solida o filante.

VASELINA NATURALE VERSIONE SOLIDA

  • 70 g olio di Ricino
  • 20 g olio di ricino idrogenato
  • 10 g cera d'Api oppure di cera Carnauba per versione vegana
Procedimento:
Sciogliere a bagnomaria tutti gli ingredienti

Ingredienti fusi a bagnomaria


A questo punto colare il liquido fuso su carta forno


Colata

Attendere che si raffreddi prima di spezzettarla e invasarla

Vaselina solida naturale

Potete conservare tranquillamente la vostra Vaselina solida naturale in vasetti a temperatura ambiente ed utilizzarla all'occorrenza come addensante, emolliente o per la creazione di balsami labbra dalle proprietà protettive.

VASELINA NATURALE FILANTE

  • 90 g olio di Ricino
  • 5 g olio di Ricino idrogenato
  • 5 g di cera d'Api o cera Carnauba per la versione vegana
Procedimento:
Fondere a bagnomaria tutti gli ingredienti come sopra. Quando il fluido è ancora caldo, versarlo in un contenitore a chiusura ermetica ed attendere che si raffreddi prima di tapparlo e conservarlo.

Vaselina filante naturale

Dalla consistenza morbida e "filante", questa vaselina potete utilizzarla nei vostri prodotti cosmetici sia anidri, sotto forma di unguenti e balsami, che in emulsioni che contengano anche una fase acquosa. 

Vaselina filante naturale


Le percentuali di utilizzo variano a seconda del prodotto che volete creare. Può essere utilizzata pura con l'aggiunta di "attivi" particolari come per esempio l'acido salicilico per creare un unguento cheratolitico.
Non ha effetti collaterali, ma è sconsigliata ai soggetti predisposti ad una eventuale intolleranza nei confronti degli ingredienti stessi.
Le materie prime di cui è composta la Vaselina naturale sono di facile reperibilità oltre che sui siti predisposti alla vendita di materie prime, potete prenotare anche in farmacie attrezzate.


martedì 2 febbraio 2021

LA CREMA DEGLI ANGELI

 

La crema degli Angeli

Per creare questa crema viso, mi sono ispirata alla bellissima Sardegna e ai suoi paesaggi profumati, ricchi di piante officinali come Elicriso, Mirto, Lentischio e tantissime altre.

Sono proprio questi tre vegetali gli ingredienti principali della crema. Non a caso hanno proprietà molto simili: cicatrizzanti, riepitelizzanti, lenitive, anti-aging, antipruriginose, antiedematose, nutrienti, idratanti, antiacneiche, antieritematosi, protettive ecc.

Il nome della crema, invece è ispirato all'idrolato di Mirto che, appunto, viene chiamato l'acqua degli Angeli.

Questa crema, ottima per il viso e adatta a tutti i tipi di pelle, previene e cura le irritazioni dovute all'uso quotidiano delle mascherine, le quali mettono a dura prova persino le pelli più forti e resistenti. Sono proprio i principi attivi dell'Elicriso, del Mirto e del Lentischio, nonché del fico d'India, a contrastare e curare  eritemi, arrossamenti e tutte quelle manifestazioni cutanee dovute all'inquinamento, al continuo contatto con le mascherine, alla presenza di radicali liberi, ad una cattiva alimentazione e via dicendo.

Ma torniamo a noi e vediamo come realizzarla.

LA CREMA DEGLI ANGELI

FASE 1 a 80°C

  • 29,5 g Acqua oligominerale
  •   5    g Glicerina alla Calendula
  •   6    g Glyceryl Stearate SE
  •   2    g Ceralan o Cera bellina
  •   2    g Alcol cetilico
  •   5    g burro di Karité
  •   5    g oleolito di Mirto in EVO
FASE 2 a 37°C
  • 15    g idrolato di Mirto
  • 15    g gel di pala di fico d'India
  •   1    g Aristoflex velvet
  •   2    g percolato di Elicriso
  •   2,5 g olio di Lentischio
  •   3,5 g oleolito di Elicriso in olio di Girasole
  •   3,5 g oleolito di Mirto in olio di Avocado
  •   1    g vitamina E
FASE 3 completamente a FREDDO
  •   1    g Cosgard
  •   0,5 g oe di Elicriso
  •   0,5 g oe di Mirto
Procedimento:
Mentre scaldiamo l'intera FASE 1 per portarla a circa 80°C, prepariamo la FASE 2 come segue:
in un contenitore idoneo, mescoliamo l'idrolato di Mirto insieme al gel di pala di fico d'India e il percolato di Elicriso e, subito dopo uniamo l'Aristoflex lasciandolo idratare per alcuni minuti. Nel frattempo in un bicchiere versiamo l'olio di Lentischio, l'oleolito di Elicriso, l'oleolito di Mirto e la vitamina E. Quando l'Aristoflex si è idratato frulliamo brevemente con il minipimer per ottenere un gel e, solo a questo punto possiamo aggiungere gli oli che avevamo messo precedentemente nel bicchiere e, continuiamo a frullare fino ad ottenere una emulsione bianca e consistente.
Quando le cere della FASE 1 si sono sciolte alla temperatura di circa 80°C frulliamo per amalgamare  finché non si forma una cremina; quindi attendiamo che la temperatura di tale composto scenda intorno ai 37°C prima di unire tutta la FASE 2 che avevamo preparato durante l'attesa. Frulliamo energicamente per un paio di minuti, sino ad ottenere una bella crema liscia ed omogenea. A questo punto lasciamo raffreddare completamente l'emulsione per poi unire tutta la FASE 3 che, in questo caso, è meglio amalgamarla con una spatola evitando di frullare.

La crema degli Angeli


E' una crema molto leggera e per nulla untuosa; si spalma e si assorbe facilmente lasciando la pelle asciutta e setosa.
Ringrazio Giugy Gallo, Rossella Lobosco e Gavina Zunccheddu per avermi donato i preziosi frutti della meravigliosa Sardegna e senza i quali non avrei potuto realizzare questa bellissima crema.

Vi ricordo che, chi volesse iniziare un percorso sull'autoproduzione cosmetica, può iscriversi ai nostri video corsi on line , inoltre può avvalersi anche della lettura dei volumetti che compongono la collana Amiche per la pelle.

giovedì 21 gennaio 2021

SAPONE LIQUIDO GEL 100% COCCO


 

Quante volte ho sopportato le vostre lamentele circa la eccessiva fluidità del sapone liquido 100% Cocco e mi son sempre sentita impotente non avendo potuto aiutarvi?!

Ebbene, finalmente dopo tantissimi tentativi sono riuscita a gelificare il più ostico dei saponi liquidi.

Innanzitutto ringrazio Eleonora, la quale aveva acquistato una materia prima che non avrebbe mai pensato di utilizzare in un sapone. Al telefono io ed Ely:

- Ely - Ho comprato una materia prima che è in grado di reggere notevoli quantità di alcool e glicerina, per cui fa al caso nostro.

- Io - Davvero? e come si chiama?

- Ely - Idrossipropilmetilcellulosa

- Io _ Non ci ho capito nulla, ma facciamo che per renderla comprensibile a me la chiamiamo "Caramella"

Ely scoppia a ridere perché già conosce la mia difficoltà a ripetere il nome impronunciabile di alcune materie prime.

- Ely - Ma dai è l'Ipromellosa!

- Io - Sì sì, ma io continuerò a chiamarla "Caramella"

Ora a parte tutto 'sto preambolo buffo voglio raccontarvi cosa ne abbiamo fatto di questa "Caramella".

Innanzitutto Ely l'ha sperimentata per gelificare un sapone liquido composto da Cocco e Palma, ottenendo un bel gel consistente. A questo punto non rimaneva che sperimentarla anche per gelificare il 100% Cocco.

Generalmente la diluizione di un 100% Cocco prevede un rapporto pasta di sapone/acqua di 1:1, quindi ho preparato l'acqua per la diluizione col 4% di "Caramella". Ho atteso che il gel fosse limpido  e cristallino (12 ore circa) prima di porlo sul fornello insieme alla pasta di sapone per la diluizione. Con mia grande sorpresa ho notato che il sapone aveva difficoltà a diluirsi ed oltretutto mi è toccato aggiungere altra acqua. Alla fine della fiera ho ottenuto un bel gel di sapone liquido 100% Cocco. Per esser sicura della stabilità, ho riposto la bottiglia vicino alla stufa a pellet (circa per due mesi) e in pratica il sapone è rimasto tale e quale, ovvero gelloso e trasparente e...pronto all'uso.

E' stata davvero una bella scoperta (dell'acqua calda) e son convinta che da ora in poi non vi lamenterete più della consistenza ultra fluida dei vostri saponi liquidi.

Con l'occasione di questo articolo, vi ricordo che i nostri video/corsi non hanno scadenza e per qualsiasi informazione potete rivolgervi a me oppure ad Eleonora.

Se avete dubbi e considerazioni da fare non esitate a commentare e di spuntare "notificami la risposta".

Vi ringrazio per l'attenzione

Lalla


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