La rosacea è una forma di dermatite che colpisce soprattutto le donne dai 30 anni in sù e gli alcolisti. Si manifesta con chiazze rossastre, fragilità capillare, papule e pustole sulle guance, intorno al naso e sulla fronte. Non si conoscono bene ancora le cause, ma vi è una probabile origine vascolare legata ad una predisposizione genetica. Non è contagiosa, ma chi ne soffre vive un continuo disagio tanto da creare dei veri e propri problemi psicologici; ne consegue una timidezza che non fa altro che peggiorare la situazione, in quanto tendendo ad arrossire si rischia di rompere quel fitto reticolato di capillari fragilissimi che tendono ad evidenziarsi ancor di più. Se ci si rende conto di soffrire di questa patologia, bisogna rivolgersi immediatamente ad un ottimo dermatologo, il quale attraverso l'anamnesi familiare, e a tutti gli accertamenti clinici è in grado di consigliare quale sia la terapia più giusta da seguire. Inutile dire che purtroppo non esistono in natura rimedi miracolosi contro questo problema, anche se in realtà le nostre nonne non erano tanto sprovvedute e, quanto meno, utilizzavano un unguento per proteggere la loro pelle dagli sbalzi termici (un vero trauma per chi soffre di rosacea!) e per alleviare quel caratteristico rossore e calore che si manifesta, appunto passando dal caldo al freddo e viceversa.
Lattuga, carota, calendula e malva erano le piante prescelte dalle nostre nonne per preparare il loro unguento antiarrossante e protettivo. Vediamo un pò come facevano:
UNGUENTO ANTIARROSSANTE PER ROSACEA
- Qualche foglia di lattuga fresca
- Una carota fresca grattugiata
- una manciata di fiori di calendula (freschi o secchi)
- una manciata di foglie di malva (fresca sarebbe meglio)
- 15 gr di cera d'api vergine
- 35 gr di lanolina anidra
Triturare tutte le verdure e porle in un recipiente di coccio insieme alla cera d'api e alla lanolina e cuocere a bagnomaria senza l'utilizzo del coperchio affinchè l'acqua contenuta nelle erbe evapori con facilità. Cuocere a fiamma dolcissima per almeno 2/3 ore (il tempo che evapori totalmente l'acqua). Filtrare il composto mentre è ancora caldo cercando di premere bene le verdure in un colino a maglia fitta aiutandosi con un cucchiaio. Mescolare il composto e passare eventualmente ad un secondo filtraggio. Travasare tutto in un barattolino di vetro con chiusura ermetica ed aspettare che sia ben freddo prima di chiuderlo e riporlo in un armadietto. A discrezione si possono aggiungere 3/5 gocce di o.e. di Melaleuca (Tea tree) e 5/10 gocce di o.e.di cipresso. Applicare in piccolissime dosi sul viso, spalmando molto delicatamente senza strofinare (eventualmente, per agevolare l'applicazione, scaldare leggermente l'unguento su un calorifero prima di applicarlo, oppure inumidire la pelle con un pò di acqua tiepida). Quando la vostra pelle lo avrà ben assorbito potete procedere al consueto maquillage. Avrete così la pelle protetta da agenti esterni quali vento, freddo, eccessivo caldo ecc, perchè sia la cera d'api che la lanolina creano un film termoprotettivo sulla cute e le erbe che avete cotto nelle cere alleviano il rossore grazie alle loro proprietà addolcenti e lenitive.
Questo unguento, senza l'uso di oli essenziali, veniva largamente usato anche per dermatiti da pannolino sul culetto dei neonati.
Certamente non è una terapia, ma almeno aiuta a proteggersi dagli sbalzi di temperatura così nocivi per chi soffre di rosacea!
Chi volesse, potrebbe anche sostituire la lanolina con olio di vinaccioli, per rendere più asciutta la texture dell'unguento.
Lattuga, carota, calendula e malva erano le piante prescelte dalle nostre nonne per preparare il loro unguento antiarrossante e protettivo. Vediamo un pò come facevano:
UNGUENTO ANTIARROSSANTE PER ROSACEA
- Qualche foglia di lattuga fresca
- Una carota fresca grattugiata
- una manciata di fiori di calendula (freschi o secchi)
- una manciata di foglie di malva (fresca sarebbe meglio)
- 15 gr di cera d'api vergine
- 35 gr di lanolina anidra
Triturare tutte le verdure e porle in un recipiente di coccio insieme alla cera d'api e alla lanolina e cuocere a bagnomaria senza l'utilizzo del coperchio affinchè l'acqua contenuta nelle erbe evapori con facilità. Cuocere a fiamma dolcissima per almeno 2/3 ore (il tempo che evapori totalmente l'acqua). Filtrare il composto mentre è ancora caldo cercando di premere bene le verdure in un colino a maglia fitta aiutandosi con un cucchiaio. Mescolare il composto e passare eventualmente ad un secondo filtraggio. Travasare tutto in un barattolino di vetro con chiusura ermetica ed aspettare che sia ben freddo prima di chiuderlo e riporlo in un armadietto. A discrezione si possono aggiungere 3/5 gocce di o.e. di Melaleuca (Tea tree) e 5/10 gocce di o.e.di cipresso. Applicare in piccolissime dosi sul viso, spalmando molto delicatamente senza strofinare (eventualmente, per agevolare l'applicazione, scaldare leggermente l'unguento su un calorifero prima di applicarlo, oppure inumidire la pelle con un pò di acqua tiepida). Quando la vostra pelle lo avrà ben assorbito potete procedere al consueto maquillage. Avrete così la pelle protetta da agenti esterni quali vento, freddo, eccessivo caldo ecc, perchè sia la cera d'api che la lanolina creano un film termoprotettivo sulla cute e le erbe che avete cotto nelle cere alleviano il rossore grazie alle loro proprietà addolcenti e lenitive.
Questo unguento, senza l'uso di oli essenziali, veniva largamente usato anche per dermatiti da pannolino sul culetto dei neonati.
Certamente non è una terapia, ma almeno aiuta a proteggersi dagli sbalzi di temperatura così nocivi per chi soffre di rosacea!
Chi volesse, potrebbe anche sostituire la lanolina con olio di vinaccioli, per rendere più asciutta la texture dell'unguento.
mi piacerebbe fare questo unguento come pomata contro le infiammazioni della pelle. Ma non ho la lanolina, non c'è nulla con cui potrei sostituirlo?
RispondiEliminaPotresti sostituirla con il burro di karité. Ti verrebbe fuori un burro montato e curativo oltre che protettivo.
RispondiElimina