venerdì 5 luglio 2013

QUANDO SI INCONTRA IL FOTOVOLTAICO E LA FOTOSINTESI

Oggi lascio questo spazio ad una mia lettrice che vuole condividere con tutti noi l'amore per il nostro bel Pianeta. Ha scritto un articolo molto interessante che io vi allego e vi auguro di riflettere molto.
Buona lettura.

"La natura offre spunti meravigliosi alle nuove tecnologie. Le piante, con le loro caratteristiche uniche, riescono ad essere sempre oggetto di ricerche poiché da processi così semplici che madre natura ha creato, non possiamo che prenderne spunto continuamente.
Uno degli tanti esempi che si può citare è quello della fotosintesi, paragonandola all'energia fotovoltaica.
Il sole è una fonte di energia straordinaria e le piante vivono grazie ad esso. Allo stesso modo, anche noi "umani", abbiamo usato il sole da sempre. Assieme all'acqua, il sole, può essere decisamente considerato un elemento di vita.
Le nuove tecnologie si evolvono, ed ora è diventato ormai uso "quasi"comune poter utilizzare pannelli fotovoltaici per trasformare l'energia mandata dai raggi solari in energia elettrica, utile per utilizzarla per il fabbisogno domestico ed anche per riuscire a racimolare qualche entrata non da poco.

Ma come è possibile fare un confronto tra fotosintesi e fotovoltaico?

Le piante utilizzano il processo di fotosintesi clorofilliana, che permette loro di trasformare la luce solare in energia, attraverso un processo chimico che produce così anidride carbonica e acqua.
I pannelli fotovoltaici utilizzano l'effetto fotovoltaico, per l'appunto, che attraverso l'uso di un materiale semiconduttore (di solito il silicio) riesce a tramutare la luce del sole in energia attraverso il passaggio di elettroni.

E cosa accadrebbe se le cose si combinassero tra loro?

Nell'università di Tor Vergata è in fase di ricerca la possibilità di utilizzare la fotosintesi clorofilliana anziché le classiche celle solari al silicio. Questo potrebbe portare un enorme risparmi dell'acquisto perché il silicio è il materiale che incide sul 60% della prezzo finale del pannello. Per questo si sta cercando di imitare la fotosintesi clorofilliana per ottenere delle celle fotovoltaiche di tipo organico che possono ottenere un rendimento anche del 15 % in più rispetto le celle fotovoltaiche attuali.

Un altro studio molto importante è quello fatto dai ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology), i quali, ispirandosi al processo di fotosintesi, hanno sviluppato un sistema per immagazzinare l'energia anche quando il sole non brilla.
Questo sistema consiste nel utilizzare l'energia del sole per dividere l'acqua in idrogeno ed ossigeno, questi elementi possono essere ricombinati all'interno di una cella combustibile, creando in questo modo energia elettrica che può alimentare la propria casa di giorno e di notte.

Ma le ricerche non si fermano solo qui e sono molti altri i progetti che voglio sempre più imitare i processi naturali per apportare dei vantaggi concreti nella nostra vita quotidiana. Quindi, grazie alle piante per esistere e farci capire che ancora i processi per migliorarci sono lunghi e grazie agli studi scientifici che riescono a sfruttare al meglio i sistemi che la natura ci ha donato.

Questo articolo è un contributo di www.pvcompare.net"

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